Onde elettromagnetiche
Un nuovo inquinamento
La trasmissione via etere di segnali viene utilizzata da oltre un secolo, da quando cioè Guglielmo Marconi scoprì la trasmissione a distanza delle onde radio: ogni trasmissione radio utilizza due stazioni connesse da una tratta di onde elettromagnetiche che sono collegate per mezzo di due antenne trasmittenti e riceventi. Le onde radio sono radiazioni elettromagnetiche ed è ormai scontato che vi è un continuo scambio di energia e di radiazioni tra cielo e terra.
L’uomo vive in questo interscambio: sappiamo che il DNA è il costituente molecolare dei nostri corpi; occorre sapere che questo DNA entra in risonanza, nel proprio nucleo cellulare, con le onde elettromagnetiche che può assorbire o emettere. Dagli anni venti sappiamo che i campi magnetici elettrici prodotti da frequenze di 750 MHZ hanno effetti ben definiti sull’organismo. Sono i campi magnetici sia in bassa che in alta frequenza che sono risultati nocivi per l’uomo: leucemie e tumori del sistema nervoso sono le patologie indicate da organismi internazionali come conseguenze dovute a questa forma d’inquinamento.
Intorno alle nostre città e dentro le città più grandi trovano spazio elettrodotti e ripetitori per telefonia cellulare: presso il Codacons è attivo uno sportello che si occupa degli effetti provocati dall’elettrosmog sulla salute umana. Le apparecchiature che produco campi elettromagnetici possono causare inquinamento nell’ambiente circostante, provocando danni fisici e psichici alle persone sottoposte a lunghe irradiazioni. Da porre sotto accusa senz’altro le stazioni radio base costruite su edifici abitati, scuole o ospedali; minuscole stazioni radio base sono costituite dai telefonini che continuamente ci portiamo dietro. Per quanto riguarda l’alta frequenza sono dannosi i tralicci elettrici. Per stazione radio base si intende il sistema costituito dalle antenne, dai ricetrasmettitori, dagli apparati di controllo e dalle loro strutture che consentono di fornire la copertura radio necessaria per il funzionamento dei terminali di telefonia mobile, cioè i telefonini.
L’inquinamento elettromagnetico è quindi diventato uno dei temi che maggiormente peroccupano; specialmente come conseguenza della stragrande proliferazione di antenne televisive e ripetitori per telefonia mobile: il nostro paese ha il porimato di antenne televisive in rapporto alla estensione del territori e alla popolazione. Abbiamo sei volte il numero di antenne di tutto il territorio degli stati uniti.
Nel campo delle microonde, la diffusione della telefonia radiomobile, ha comportato un significativo incremento dell’esposizione a queste radiazioni. Ma quello che spaventa è che questo inquinamento, a differenza di altri, non “si vede” e non “si sente”. Invisibilità come per i raggi infrarossi: ma quando siamo al sole, in una giornata torrida, i raggi solari ci scaldana e producono l’effetto di calore colpendo i nostri corpi: quando invece ci trapassano le onde solari non ce ne accorgiamo, come per la radioattività. L’effetto delle radiazioni non ionizzanti è quello della rottura dei lagami atomici e molecolari. Un campo elettrico è una regione di spazio dove si manifestano forze sulle cariche elettriche, dando possibilmente origine, se le cariche sono libere di muoversi, a correnti elettriche; analogamente, un campo magnetico è una regione di spazio dove si manifestano forze sui dipoli magnetici e sulle correnti elettriche; anche il campo magnetico è in grado di generare correnti nei materiali conduttori, poiché determina in essi un campo elettrico indotto.
Se poi vogliamo improvvisarci detectives dell’inqinamento elettromagnetico ecco alcuni metodi: in caso di elettrodotti o cabine di trasformazione se ci si avvicina alla zona da analizzare tenendo in mano una lampada al neon a tubo, impugnandola al centro, in caso di forti campi elettromagnetici questa emetterà una luminescenza proporzionale all’intensità di campo elettromagnetico di induzione. Una radiolina sintonizzatain AM capta facilmente il ronzio di alternata che indica la presenza di un campo elettrico. Se si misura il campo magnetico terrestre a meno di venti cm da un elettrodotto ci sarà una deviazione più o meno accentuata. Inoltre i ronzatori lampeggianti di onde radio.
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